Come studiare procedura penale? I consigli da seguire
Studiare procedura penale può spaventare a primo acchito, lo ammettiamo. Lo studio di tutte le procedure ha bisogno di un discorso a parte, necessario per affrontare al meglio questo impegno, comunque diverso da quello del diritto civile, o di altri esami di giurisprudenza. La differenza è tra un tipo di studio che richiede una conoscenza degli istituti e un altro che reclama la tua capacità di connettere tra loro vari “procedimenti”. Possiamo definire lo studio di procedura penale come uno studio dinamico. Cerchiamo di capire meglio come approcciarsi a questa disciplina nel modo più efficace per raggiungere un ottimo voto al prossimo esame.
Come studiare procedura penale
Abbiamo detto che si rivela necessaria una conoscenza dinamica. Cosa vuol dire? Significa che i concetti del manuale non bastano, è necessario saperli collegare tra loro, comprendere intimamente come si svolge il processo. Avere uno schema chiaro nella mente (e anche su carta) è importantissimo. Entriamo nel vivo del linguaggio cercando di fare un esempio calzante. Non puoi comprendere i poteri di polizia giudiziaria se non conosci almeno a grandi linee dove si colloca l’udienza preliminare rispetto alle indagini e al dibattimento.
Attenzione, questa prima parte deve occuparti poco tempo nello studio di procedura penale, cerca di schematizzarla direttamente del libro. Perché? Perché la seconda fase prevede l’analisi più approfondita dei singoli istituti, che a questo punto saprai collocare con più facilità. L’idea è quella di apprendere gli istituti “in corso d’opera”, come se imparassi lungo la strada le varie tappe del percorso. Una volta apprese ti guarderai indietro con un bagaglio di conoscenze che potrai integrare tra loro con maggiore facilità, e delle quali potrai approfondire meglio i vari aspetti, avendole chiare anche il un disegno più ampio.
Procedura penale: una materia che fa pensare?
Ovviamente è una materia molto tecnica, ma allo stesso tempo di importanza vitale per conoscere la giurisprudenza e l’ordinamento italiano. Che tu voglia diventare un grande avvocato o che le tue ambizioni di carriera siano di tutt’altro tipo non puoi farne a meno. Lo studio delle procedure serve per avere un quadro preciso dell’applicazione del diritto, entrando immaginariamente nel vivo dei processi, nelle aule di giustizia e nei tribunali.
Dunque, per aiutarti a studiarla al meglio vogliamo fornirti qualche consiglio, vedrai che ti servirà per scalare questo ipotetico scoglio (alla fine sembrerà una pietruzza innocua). Come primissimo consiglio ci sentiamo di dirti: segui le lezioni. Sappiamo che la frequenza può essere un problema, e se non lo sappiamo noi chi altro può saperlo? Anche per questa ragione crediamo nella formazione in modalità e-learning. Il vantaggio di avere a completa disposizione le lezioni e il materiale didattico di supporto in qualsiasi momento è impagabile, soprattutto quando si parla di materie più complesse quelle dell’area giuridica.
Durante le lezioni i professori sono in grado di spiegare in modo più semplice i concetti e i punti chiave più difficili da assorbire. Quelle famose interrelazioni tra gli istituti saranno più semplici da comprendere.
L’esame di procedura penale è uno dei più significativi di tutto il percorso in giurisprudenza, non basta studiare a mozzichi e bocconi (in realtà per nessuno esame, ma c’è chi ci prova comunque). Conoscere il manuale è doveroso, e conoscerlo bene lo è altrettanto. Di solito non ci sono scorciatoie o scappatoie a questa cruda verità. Il manuale va studiato attentamente. Ma quale manuale? Ovviamente avrai dei testi di riferimento che i docenti ti avranno inserito nel programma dell’esame. Ma puoi anche avvalerti di altri titoli e manuali di procedura penale su cui pensi di trovarti meglio. In ogni caso non pensare neanche lontanamente di approcciarti alla materia solo attraverso lo studio del codice. Matematicamente impossibile. Senza la guida del manuale non sarai in grado di mettere in collegamento istituti che vengono disciplinati in parti diverse del codice, che permette quindi una conoscenza solo sommaria della disciplina.
Si deduce che un altro importante consiglio è quello di studiare procedura penale facendo scorrere parallelamente la conoscenza del codice e lo studio dei manuali.
Manuali di procedura e diritto processuale penale
Ti abbiamo anticipato che l’uso di un buon manuale non è facoltativo. Ma non sempre è facile districarsi tra i diversi testi. Così abbiamo pensato che non ci sia un consiglio migliore di un titolo di manuale di procedura penale fatto bene. Ma che diciamo? Non uno, diversi, così per qualsiasi esigenza puoi scegliere quello che credi più opportuno.
Uno dei più famosi è il Manuale di procedura penale di Paolo Tonini, edito da Giuffrè. Un tomo da 1122 pagine. Insomma, un libro che si difende bene e fa bene il suo lavoro. Oltre a valere oro nella preparazione dell’esame di procedura penale rimane anche un fedele e valido compagno dei professionisti in giurisprudenza. La ricostruzione e l’analisi chiara della procedura garantisce una visione panoramica completa.
Ne esiste una versione abbreviata: Lineamenti di diritto processuale penale, sempre edito da Giuffrè. Abbiamo il figlioletto del librone precedente, in questo caso 622 pagine. Un testo più maneggevole, ma ugualmente “intenso”.
L’altro “must to have” è il Compendio di procedura penale di Giovanni Conso, Vittorio Grevi e Marta Bargis, edito da Cedam e composto da 1192 preziosissime pagine. Se la batte con il Tonini precedente in quanto a importanza. Ma non è un compendio, nonostante il nome, è proprio un manuale e dentro ci troviamo tutto, dalle pronunce costituzionali, alle decisioni delle sezioni della Corte di cassazione.
Come e dove studiare diritto processuale penale se si ha poco tempo
Se hai poco tempo per studiare procedura penale pensaci bene, forse non è una scelta intelligente. Si tratta comunque di un esame che merita molto impegno, non solo per il volume del materiale da studiare ma per l’importanza che ricopre a molti livelli, nella vita di una persona che ha scelto di studiare giurisprudenza.
Se comunque non hai tempo, sappi che può capitare. Alla fine non sempre è tutto pianificabile, gli studenti lo sanno bene. Allora come fare? Lascia da parte i manualoni di cui ti abbiamo parlato e prendi un’altra strada, scegli testi più flessibili e meno prolissi. Ne esistono di diversi che si concentrano su tutti gli argomenti che devi sapere ma senza entrare troppo nel dettaglio.
Ricorda sempre che se hai un compendio e un buon codice stai in buone mani. E soprattutto se hai studiato bene diritto processuale, che ovviamente costituisce una parte complementare di questa preparazione. Sono due materie diverse che servono entrambe l’ambito processual-penalistico.
A questo punto, in conclusione, pensiamo di aver dato già validi consigli. Abbiamo un po’ dato per scontato che le regole per un buon apprendimento del diritto siano già state assimilate da coloro che sono giunti fino a questo step, regole come:
- Buon apprendimento della terminologia appopriata
- Sviluppo della apacità di spiegare in sintesi e a parole proprie gli istituti giuridici
- Allenamento della capacità di memorizzare una grande quantità di dati
Non sono vere e proprie regole, ma giusti presupposti che si vanno affinando nel corso del tempo. Per esempio, l’ultimo punto è un’arma a doppio taglio. Per questo lo abbiamo messo alla fine, perché sì, è importante avere una buona memoria, ma non per imparare tutto a memoria. Semmai per immagazzinare senza troppa fatica i dati per poi saperli connettere in un discorso logico.