Come scrivere una tesi magistrale in giurisprudenza?

Ti stai chiedendo come scrivere la tesi magistrale in giurisprudenza perché, ormai, giunti a questo punto, è rimasto l’ultimo passo da compiere prima di raggiungere un grande obiettivo. Lo svolgimento della tesi di laurea, la sua scrittura, la sua preparazione e infine la discussione sono il coronamento di un desiderio. Ma al tempo stesso sono passaggi impegnativi, in cui lo studente deve mettersi fortemente alla prova, e mettere in campo tutte le sue capacità. A partire dalla scelta dell’argomento della tesi in giurisprudenza inizia un processo di lavoro, attraverso vari step, che condensa molti aspetti tipici degli studi universitari.

Tesi magistrale in giurisprudenza: l’argomento

giurisprudenza a foggiaL’argomento della tesi è particolarmente importante, come si può facilmente intuire. Si può assimilare la scrittura della tesi all’impegno profuso per realizzare e concretizzare un progetto di vita, professionale o personale. Ciò che conta è l’idea. Un’idea che accende l’interesse della persona che vuole perseguirla ma anche delle persone che la circondano. Uno spunto per la tesi si fonda su un problema o un argomento che si presta ad essere sviscerato e affrontando in modo innovativo, contribuendo ad ampliare un dibattito o ad integrare informazioni ancora poco conosciute. L’argomento della tesi in giurisprudenza raramente viene scelto in autonomia dallo studente, ma è il frutto di un dialogo o una scelta condivisa con il docente scelto come relatore. Sono frequenti anche i casi in cui il titolo della tesi e l’argomento sono scelti in modo esclusivo dal docente. Può succedere anche al corso di laurea in Giurisprudenza a Foggia, ma solo se il rischio che vengano scritte tesi sugli stessi argomenti è molto alto.

In ogni caso il contributo del docente si rivela spesso e volentieri cruciale. Fornisce indicazioni, garantisce supporto e orienta lo studente aiutandolo a:

  • Scegliere un argomento che sia valido da punto di vista scientifico
  • Scegliere un argomento circoscritto e non troppo generico
  • Scegliere un argomento per il quale esistono fonti accreditate in numero sufficiente

Si impegnerà a far sì che questo tema possa incontrare il favore dello studente, ben consapevole del fatto che un argomento che non riscuote interesse e non stimola la curiosità di chi dovrà trattarlo rischia di venire trascurato o di essere analizzato in modo superficiale.

Come scrivere la tesi magistrale in giurisprudenza

Il corso di laurea in Giurisprudenza, spesso e volentieri viene associato a un ciclo unico, della durata quinquennale, ed effettivamente l’unico percorso accademico che consente l’accesso alla carriera giuridica, previo concorso specifico per le varie professioni, è il corso di laurea in Giurisprudenza della durata di cinque anni. Esistono anche corsi di laurea triennali, ai quali fanno seguito i corsi magistrali della durata di due anni, ma si tratta di corsi non abilitanti alle professioni, seppur validissimi per quanto riguarda l’apprendimento del diritto finalizzato all’inserimento professionale e alla formazione disciplinare per altre finalità rispetto a quelle del ruolo nell’avvocatura o nella magistratura.

Ne consegue che la tesi magistrale, o la tesi in giurisprudenza per la laurea a ciclo unico sono due tasselli di grande prestigio per la tua carriera e per il tuo curriculum, non vorrai giocarteli senza conoscere i requisiti e quali possono essere gli eventuali punti di forza?!

Per prima cosa devi procurarti un ingrediente speciale: la capacità organizzativa. L’avrai già capito durante le sessioni d’esame in questi anni, soprattutto se ti è capitato di studiare e lavorare insieme. Una buona organizzazione assicura una buona sessione. E ti regala la possibilità di arrivare più tranquillo e preparato al fatidico momento della laurea.

Per organizzazione nella scrittura della tesi in giurisprudenza intendiamo un buon planning, uno schema che sintetizzi e pianifichi più o meno nel dettaglio le fasi di lavoro, ovvero i seguenti passaggi:

  • approfondimento delle conoscenze sull’argomento scelto, utilizzando alcuni importanti lavori di dottrina e qualche documento di rilievo
  • selezione delle fonti (documenti e letteratura) da esaminare
  • esame delle fonti
  • preparazione di un’ipotesi di schema
  • avvio dell’esame analitico delle fonti e raccolta di appunti, indicazioni, materiali, ecc.
  • perfezionamento dello schema e inizio della stesura, capitolo per capitolo

La ricerca e l’analisi delle fonti in giurisprudenza

Il futuro laureato, grazie al contributo del docente deve verificare le fonti dalle quali attinge, tramite una buona analisi critica e un approfondimento sistematico di ciò che è necessario e di ciò che non lo è. Le fonti vanno messe insieme in modo complementare e integrato, queste possono, difatti, essere di diversa origine, ad esempio:

  • Libri, giornali, periodi, ecc. ovvero, le cosiddette fonti a stampa
  • Fonti d’archivio
  • Raccolte di documenti

Tutte queste fonti sono rilevanti. Per selezionarle e comprendere come utilizzarle lo studente può solo contare sulle proprie abilità. In fin dei conti è proprio questo che si intende quando si parla di fare ricerca. Della capacità di lavorare sulle fonti in modo analitico e con un metodo efficace.

Lo studente alle prese con la scrittura della tesi di laurea in giurisprudenza ha l’occasione di dimostrare di essere capace di confrontare le varie fonti, di criticarle e di metterle in connessione in modo congruo e proficuo.

I docenti non si aspettano un copia e incolla che riporti per filo e per segno le parole e le tesi di altri autori, o cose già dette e ridette migliaia di volte. La commissione di laurea della facoltà di Giurisprudenza è piuttosto rigorosa, e accoglie favorevolmente i lavori in cui gli studenti sono in grado di dimostrare di avere skills di interpretazione, di precisione e di individuazione dei nodi tematici e problematici più importanti.

La struttura della tesi di laurea in diritto

facoltà di giurisprudenzaLe tesi di diritto sono consistenti, dense, sono lavori a cui ci si deve dedicare con pazienza ed entusiasmo. Scrivere la tesi controvoglia, senza un mood costruttivo e flessibile può portare a picchi di stress non indifferenti, che si superano in ogni caso ma anche è comunque meglio evitare, se possibile.

È opportuno, come abbiamo già anticipato, avere una buona struttura della tesi, una guida all’elaborazione che accompagna lo studente durante la scrittura. Un’impostazione base per la struttura della tesi di laurea prevede:

  • Introduzione
  • Capitoli, suddivisi in paragrafi (ed eventualmente sottoparagrafi)
  • Conclusione
  • Bibliografia
  • Appendici

L’introduzione, contrariamente a quanto pensa chi non ha mai scritto una tesi, viene scritta a lavori ultimati, di modo che le premesse che hanno guidato il lavoro possano avere il tempo di trovare riscontro lungo tutto il lavoro, fino alla conclusione.

La bibliografia meriterebbe una guida a parte. Sul web ci sono molti contenuti che sottolineano quali sono le indicazioni essenziali per compilare la bibliografia della tesi in giurisprudenza senza errori. Ti invitiamo a cercarli e studiarli bene, perché è un elemento che gioca un ruolo fondamentale ai fini della valutazione.

Gli allegati sono utili per integrare l’elaborato scritto con eventuali contributi di altra tipologia: materiale archivistico, trascrizioni di interviste, fotografie o altro.
Quando si scrive la tesi in diritto non si deve escludere la possibilità di variare e di integrare fonti molto diverse tra loro, apparentemente non affini all’ambito di studio. Un’appendice fotografica può catturare positivamente l’attenzione del relatore e anche della commissione, e aiuta ad inquadrare meglio la tematica affrontata.

Speriamo che queste indicazioni ti siano state utili per impostare la scrittura della tesi prima della discussione. Presto sarai un neolaureato in Giurisprudenza, è normale percepire stress e tensione, ma ogni tanto prova ad andare oltre e a pensare a quanto sarà bello godersi il titolo di dottore e la soddisfazione di aver raggiunto un enorme traguardo.

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