Cos’è e a cosa serve il CCNL?

In questo articolo spiegheremo cos’è il ccnl e a cosa serve. Siamo convinti che sia utile comprenderlo per inquadrare i cambiamenti nel mondo del lavoro e conoscere i termini e gli elementi che ne fanno parte.

 Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) è la fonte normativa grazie alla quale le organizzazioni che rappresentano i lavoratori e le associazioni di cui fanno parte i datori di lavoro (o anche soltanto un solo datore) tracciano comunemente le regole che regolano il rapporto di lavoro.

Cos’è il CCNL e come funziona

contratto collettivoEsistono CCNL diversi a seconda dei settori professionali. I CCNL contengono in genere 2 parti: una parte normativa, costituita da tabelle retributive e da tutte quelle regole necessarie per regolamentare lo svolgimento del rapporto di lavoro, che vanno dalle indicazioni sull’orario a quelle sui permessi, le ferie e via discorrendo; e una parte obbligatoria che indica come gestire e disciplinare i rapporti tra le controparti, cioè con i sindacati e con le associazioni di imprenditori che firmeranno il contratto.

Le indicazioni di natura salariale previste dalle tabelle di retribuzione dovrebbero tener conto dell’eventuale inflazione programmata, di modo da poter evitare la perdita del potere d’acquisto del salario dei lavoratori.

Le finalità del contratto collettivo

Si evince già sommariamente quale sia lo scopo del contratto collettivo nazionale di lavoro, ma forse è meglio addentrarci ancora un po’ in questa materia. Le finalità del contratto sono:

  • determinare il contenuto essenziale dei contratti individuali di lavoro di un determinato ambito professionale (ad esempio commercio, industria metalmeccanica, o altro), sia dal punto di vista economico che normativo
  • regolamentare i rapporti le relazioni industriali tra i soggetti collettivi

Nel nostro paese la contrattazione collettiva prevede una trattativa che interessa diversi livelli, da quello interconfederale (in cui è coinvolto lo Stato, con la funzione di mediatore nelle relazioni di trattativa tra le confederazioni dei lavoratori e quelle dei datori) a quello di categoria, a quello locale e aziendale.

Gli elementi che caratterizzano il contratto collettivo

Alla base della stesura e della conclusione del contratto collettivo si trova il lavoro di concertazione delle associazioni sindacali di categoria, che rappresentano i rispettivi settori professionali. Ma possono esistere anche contratti di lavoro aziendali, che vengono stipulati dai singoli datori di lavoro in trattativa con le organizzazioni sindacali o gruppi non sindacalizzati, ma spontanei, di lavoratori.

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha stabilito che per il CCNL e per gli altri contratti è valido il principio della libertà di forma. I contratti, sono conclusi per iscritto per ragioni evidenti di maggiore chiarezza. Entrambe la parti stabiliscono la durata del contratto, che ha durata tre anni per ambedue le parti di cui abbiamo precedentemente parlato: quella economica e quella normativa. Questa norma è stata stabilita dopo il 2009, mentre prima la durata previsa era di quattro anni per la parte normativa e due anni per la parte retributiva. Quando scade il contratto i suoi effetti decadono. Anche dopo la scadenza del contratto, le clausole relative alla retribuzione conservano la loro efficacia.

Il contratto può essere rinnovato, la procedura si avvia entro i tre mesi precedenti la scadenza, tramite la presentazione delle piattaforme rivendicative. Per tutelare questa fase intermedia gli ultimi tre mesi di reggenza del contratto e il mese successivo vige l’obbligo di non intraprendere iniziative di lotta sindacale.

Può anche capitare che il contratto scada senza che le due parti abbiano trovato un accordo per il rinnovo, se questa evenienza si manifesta viene attivata l’indennità di vacanza contrattuale, un importo ulteriore che ha come scopo preservare la retribuzione che gli spetta dagli effetti dell’inflazione.

Non esiste un vero e proprio obbligo da parte dello Stato verso le parti sociali, perché si siedano intorno a un tavolo per raggiungere e stipulare un accordo entro la tempistica dettata dalla scadenza del CCNL. La concertazione non viene riconosciuta dall’ordinamento giuridico come una fonte con competenze esclusive su certi temi. Qualora dovessero presentarsi difficoltà sull’accordo da raggiungere il Ministero del lavoro e delle politiche sociali può predisporre l’attivazione dei lodi governativi, prevedendo condizioni contrattuali che sono predisposte dalla pubblica utilità e che impongono per decreto quelle condizioni alle parti sociali.

A cosa serve il CCNL

organizzazioni sindacaliHai compreso a sufficienza a cosa serve il CCNL, dovrebbe essere abbastanza chiaro. È una forma di tutela per tutti gli attori coinvolti professionalmente in un determinato settore. Tutela soprattutto i lavoratori, ma anche i datori di lavoro.

Forse non ti è mai capitato di vederne uno, ma sono dei volumi piuttosto corposi, che contengono molte, moltissime informazioni, e spesso i lavoratori stessi non conoscono tutte le condizioni presenti all’interno. È compito dei sindacati conoscere la materia e contribuire ad informare con chiarezza i lavoratori. C’è sempre più bisogno di persone formate e preparate anche in questa materia, nonostante le trasformazioni repentine del mondo del lavoro che costantemente cambiano le carte in tavola. Le aziende stesse vanno alla ricerca di consulenti esterni, oppure puntano a inserire una risorsa interna esperta in tutto ciò che concerne le condizioni del contratto collettivo e del welfare aziendale.

Per tale ragione l’Università Niccolò Cusano ha scelto di attivare all’interno della sua corposa proposta formativa universitaria un master in Management del welfare aziendale, di cui vogliamo parlarti nel dettaglio.

Master in Management del welfare aziendale

Il master di secondo livello il welfare aziendale si prefigge di diffondere e trasmettere le competenze teoriche e pratico-operative relative al welfare aziendale, indagando i suoi processi di genesi e la sua evoluzione, approfondendo i metodi per costruire una normativa funzionale, progettando un piano di welfare a livello aziendale.

Il master, in modalità telematica a distanza, aiuta a formare i futuri professionisti che desiderano qualificarsi come specializzati in consulenza di welfare aziendale e contrattuale. I campi e i contesti di applicazione spaziano e variano dalle aziende di qualsiasi entità: enti no profit, settore dell’innovazione sociale, servizi alla persona e altro. Ad esempio, gli studenti che completano il percorso di master possono lavorare all’interno di ambiti sindacali e datoriali, in cui questa formazione è spesso richiesta.

Come target di riferimento il Master si rivolge a laureati con pregresse conoscenze in Scienze della Comunicazione, Psicologia, Scienze Politiche, ma anche nel campo della criminologia economica e forense, della Psicologia Forense. Il corso è altresì interessante per i Rappresentanti delle Forze dell’Ordine che hanno un interesse specifico per la criminalità economica, e come loro tutte le altre figure professionali attive in questo ambito, come Avvocati, magistrati, investigatori del crimine e professionisti della comunicazione.

Gli studenti e le studentesse in possesso di un titolo di studio straniero che sia stato riconosciuto come equipollente da un’autorità accademica italiana, possono chiedere al Comitato Scientifico il riconoscimento del titolo esclusivamente per l’unico fine dell’iscrizione al Master. Il titolo straniero dovrà essere tradotto in italiano, legalizzato e dichiarato di valore dalla Rappresentanza diplomatica italiana del paese in cui è stato prodotto.

I candidati verranno ammessi con riserva, e successivamente si provvederà alla valutazione di correttezza dei dati forniti, che se non dovesse andare a buon fine avrebbe come conseguenza l’annullamento dell’iscrizione (qualora la verifica del candidato facesse emergere la mancanza dei requisiti richiesti dal bando).  Si intende come tempo massimo per i titoli di ammissione la data di scadenza per la presentazione delle domande. L’iscrizione a questo master è incompatibile con l’iscrizione ad altri percorsi formativi universitari.


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