Diritti civili e politici: ecco quali sono

I diritti civili e politici di un individuo o di un’organizzazione rientrano nella grande categoria dei diritti umani. Non stiamo parlando solo di giurisprudenza in senso stretto, ma anche di etica, filosofia e antropologia. Ogni essere umano possiede dei diritti inalienabili, la politica ha come dovere quello di promuovere il rispetto di tali diritti, di garantirli ad ogni modo. Ma quali sono? Scopriamolo insieme.

Diritti civili e diritti umani

I diritti civili sono i primi diritti umani ad essere stati affermati. Essi tutelano e stabiliscono il rispetto delle libertà individuali. La stessa Organizzazione delle Nazioni Unite ha stabilito che gli essere umani hanno due tipi di bisogni fondamentali:

  • Fisici
  • Psicologici

Nei primi rientrano le questioni relative alla cura dei bisogni primari, come fame, sete, riparo, etc., mentre nei secondi rientrano l’amore, l’autonomia, l’apprendimento e altre esigenze la cui privazione può portare la persona a condizione di forte disagio.

La lunga riflessione in merito ha condotto i teorici a individuare quattro caratteristiche dei diritti umani, che pertanto sono:

  • Naturali
  • Indivisibili
  • Universali
  • Inalienabili

Naturali perché è una condizione di natura che appartiene a qualunque individuo, non possono essere ceduti né concessi, ma sono innati.

Universali perché non si applicano con distinzione di sesso, etnia, religione, appartenenza sociale. Tutte le persone li possiedono, senza eccezioni.

Indivisibili perché non possono essere separati l’uno dall’altro. La tutela o la violazione di uno compromette anche gli altri.

Inalienabili perché non può sorgere alcun caso in cui essi vengano eliminati o limitati, né per decisione di uno stato né per volere di un individuo su un altro.

Le generazioni dei diritti umani

La giurisprudenza e il diritto hanno a lungo studiato l’evoluzione dell’affermazione delle libertà e dei diritti umani. Il percorso nei secoli ha visto i diritti crescere ed evolvere, partendo dai diritti civili, che come abbiamo già detto sono stati i primi ad essere riconosciuti. Per questo motivo vengono chiamati di prima generazione. Ecco come sono suddivisi i diritti nelle diverse generazioni:

  • Diritti di prima generazione
  • Diritti di seconda generazione
  • Diritti di terza generazione

dichiarazione dei diritti dell'uomo

I diritti civili, di prima generazione, sono riconosciuti dalle Dichiarazioni delle Nazioni Unite e dalle costituzioni. In essi vengono confermate le libertà individuali, ad esempio:

  • Libertà di pensiero
  • Libertà di coscienza
  • Libertà di matrimonio
  • Libertà a riunirsi pacificamente

Vengono anche definiti come diritti negativi, perché pongono delle regole alle possibilità di intervento dello stato e all’esercitazione del potere politico. Tali diritti sono stati conquistati con le prime rivoluzioni dell’età moderna.

I diritti di seconda generazione sono economici, sociali e culturali. Anche in questo caso le Nazioni Unite hanno sostenuto ed emesso documenti ufficiali per il riconoscimento, in cui si stabilisce che ogni persona ha diritto a:

  • Istruzione
  • Sicurezza sociale
  • Giusta retribuzione per il lavoro
  • Adesione sindacale
  • Garanzia di salute e benessere

Contrariamente a quelli di prima generazione sono definiti positivi, perché solo con l’intervento delle istituzioni pubbliche è possibile rispettarti e metterli in pratica concretamente. L’ottenimento di questi diritti è dovuto ad un movimento internazionale iniziato nel XIX secolo, caratterizzato da forti lotte operaie e sindacali.

I diritti di terza generazione sono detti di solidarietà, garantiscono il diritto a:

  • autodeterminazione dei popoli
  • pace
  • salute
  • sviluppo
  • ambiente non inquinato

Tutte e tre le generazioni di diritti sono proclamati con impegno dall’Onu nel documento più importante di questo tipo di giurisprudenza: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948. La data ci permette di collocare questo evento alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando l’umanità era affranta dalle barbarie e dalla lesione profonda delle dignità dell’individuo.

In quell’epoca feroce le Nazioni Unite riportarono l’attenzione sui valori umani e sul rispetto della persona, stabilendo una volta per tutta che ogni essere umano possiede dei diritti, nella speranza che questi non venissero nuovamente calpestati.

Diritti civili e diritti politici

Come abbiamo visto i diritti politici sono parte integrante dei diritti civili. Essi prevedono che ogni cittadino può:

  • partecipare attivamente alla vita politica
  • avere diritto di voto
  • partecipazione alle decisioni pubbliche

Sono legati al concetto di sovranità popolare e di autogoverno del popolo. Ogni stato ha provveduto autonomamente a redigere leggi specifiche per la tutela di questi principi. In Italia la fonte di diritto che abbraccia questo argomento è la Costituzione, precisamente negli articoli dal 48 al 51, in cui sono indicate le forme e i limiti dei diritti politici, ossia:

  • referendum
  • diritto di petizione
  • accesso libero agli uffici pubblici
  • elettorato passivo
  • elettorato attivo
  • libera organizzazione in partiti

Il possesso di tali diritti è intrinsecamente legato al concetto di cittadinanza. E qui facciamo un piccolo salto nella giurisprudenza, citando il tradizionale principio dello status activae civitatis, che sanciva in epoca ben più lontana che i cittadini avevano accesso ai diritti politici. La maggiore età è il momento di acquisizione in Italia, mentre vi sono diversi casi in cui possono essere sospesi o persi, ad esempio:

  • infermità mentale
  • condanna per gravi reati
  • fallimento
  • misure di prevenzione o libertà vigilata

La costituzione Italiana e i diritti civili

Parlando di uno dei nostri documenti di diritto più rilevanti non possiamo fare accenno ai principi in esso contenuti, tra cui:

  • principio personalista
  • principio di eguaglianza

Il primo sostiene la garanzia dei diritti inviolabili della persona, per tutti i cittadini.

patto internazionale sui diritti civili

Il secondo assicura l’uguaglianza giuridica di tutti i cittadini. Sono due principi fondamentali che costituiscono il nucleo profondo dei diritti civili e che l’Italia ha abbracciato in seguito alla Dichiarazione Onu del 1948.

Secondo e terzo articolo della costituzione si concentrano proprio su questi temi. Il secondo articolo nello specifico tutela le libertà della persona. Perché è così importante ribadirlo? Perché in questo passaggio emerge quanto sia importante per l’individuo essere riconosciuto come facente parte di un insieme di relazioni in cui può crescere ed evolvere, nel rispetto della sua unicità.

Possiamo sottolineare come un’altra volta influisce il periodo storico. I costituenti uscivano dall’esperienza della dittatura fascista, avevano visto con i loro occhi la sospensione più drammatica delle libertà fondamentali, alcuni l’avevano vissuta sulla propria pelle.

Le istituzioni di tutale dei diritti civili

Abbiamo citato più volte le Nazioni Unite, principale organo internazionale per la tutela dei diritti umani. Il suo scopo è proprio quello di sostenere e di difendere tutti i diritti di cui abbiamo parlato.

Quella che un tempo era conosciuta precisamente come Commissione per i diritti umani adesso prende il nome di Consiglio dal 2006.

Tutti gli stati membri sono sottoposti a controllo, per verificare il rispetto o meno delle leggi e dei principi fondamentali. Il Consiglio può avviare anche delle misure disciplinari speciali per intervenire su casi di violazione. Tali azioni non erano consentite alla Commissione.

Nei casi in cui si verifichino le circostanze viene inviato un grippo di esperti che concretamente effettua valutazioni sul posto per poi riferire al Consiglio.

Queste procedure speciali vengono avviate in seguito a richieste o segnalazioni di organizzazioni impegnate nella cooperazione internazionale o di stati membri che ottengono la maggioranza di consensi sui 47 membri facenti parte dell’assemblea.

La difesa dei diritti umani è una disciplina costantemente sotto gli occhi dei riflettori. Nonostante gli sforzi congiunti di molti stati permangono situazioni critiche disastrose. Quanto accade nelle zone di guerra non è ammissibile e prevarica qualsiasi senso di civiltà. Studiare giurisprudenza, fare un master per indagare la storia del diritto legato ai valori della persona può essere il punto di partenza verso una nuova consapevolezza.


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